Vivere e lavorare in Giappone

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    diego sabre ♥

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    Vivere e lavorare in Giappone: ma chi ve lo fa fare?

    lavoro-giappone



    ATTENZIONE! L'articolo è scritto in prima persona, anziché in terza, in quanto tali informazioni sono state tratte dal sito di Andrea Secco. Egli scrive la propria esperienza e il proprio punto di vista sulla questione. Vivendo da 10 anni circa a Tokyo, quindi avendo un bagaglio di esperienze molto voluminoso, l'articolo è degno di nota: tuttavia questo non esclude il fatto che gli utenti possano esprimere la propria opinione, purché sia costruttiva e priva di insulti e/o critiche pesanti.


    Sempre più spesso ricevo mail in cui mi chiedete “Andrea, mi piacerebbe tanto vivere in Giappone, come posso realizzare questo sogno?”. Solitamente la mia replica è “In Giappone che lavoro vorresti fare?”, e buona parte delle risposte che mi arrivano sono “Pur di stare li farei qualsiasi cosa!”.
    Mi spiace dirlo, ma così facendo state già partendo nel peggior modo possibile. Sicuramente fra voi ci sono alcune persone convinte che vivendo in Giappone si possa raggiungere la felicità per il solo fatto di essere nel Paese dei propri sogni, ma la realtà funziona diversamente. Ritrovarsi a fare un lavoro insoddisfacente, privo di sbocchi per il futuro e magari anche sottopagato, renderà la vostra vita un inferno a prescindere da dove vi trovate. Trasferirsi in Giappone non cambierà le cose, ed ai problemi che avete già in Italia dovrete aggiungere quelli relativi all’essere immigrati in un Paese molto rigido nei confronti degli stranieri. Se proprio volete andare via dall’Italia, alla ricerca di un qualsiasi impiego che possa garantirvi una vita dignitosa, chi ve lo fa fare di scegliere un posto in cui dovrete fare i salti mortali per ottenere un visto, imparare la lingua, accettare le dure regole sociali, ecc..? Ci sono tante altre mete in Europa e nel mondo in cui è molto più facile e conveniente per un italiano trovare lavoro e adattarsi, senza alcun bisogno di farsi carico di tutti i problemi relativi al permesso di soggiorno.

    Prendetelo come un sincero consiglio. Se del Giappone vi piacciono la cultura, la storia, l’ordine, il cibo, la tecnologia, la gentilezza delle persone, ecc.. veniteci in viaggio ogni volta che potete, godetevi tutte le bellezze e le fantastiche esperienze che può regalarvi il Sol Levante. Non mettetevi in testa di trasferirvi e cambiare vita solo perché siete rimasti colpiti dal fascino Orientale, a meno che non abbiate le idee molto chiare su cosa farete per campare. Conosco fin troppi italiani che hanno inseguito il sogno finendo a sbattere contro un muro di rimpianti. Certo, sognare è bello, ma quando si decide di passare ai fatti c’è bisogno di costruire delle basi concrete e ben ponderate, perché chi campa solo di sogni finisce per vivere negli incubi.

    Sono in tanti anche quelli che studiano giapponese all’università sperando in futuro di lasciare l’Italia ed essere facilitati nella ricerca di un posto di lavoro. Conoscere la lingua senza dubbio è fondamentale, ma peccato che, per quanto vi possiate impegnare nello studio, in Giappone ci saranno sempre 120 milioni di persone che parlano giapponese meglio di voi. Saper parlare la lingua non vi servirà a niente se non avete qualche competenza specifica in ambito lavorativo. Per competenze intendo cose in cui eccellete e che i giapponesi non sanno fare, perché state pur certi che qualsiasi datore di lavoro nipponico, a parità di bravura, fra voi e un giapponese sceglierà sempre il suo connazionale, come è logico che sia, e di conseguenza l’unico modo per trovare un impiego decente è quello di essere i migliori sul campo.

    Preso atto del fatto che, se il vostro obiettivo è davvero trasferirvi e lavorare in Giappone, avrete bisogno di saper fare qualcosa molto bene, è anche importante fermarsi a riflettere su quali siano le reali opportunità che offre il mercato. Vi faccio un esempio molto banale, una parte consistente degli italiani residenti in Giappone è impiegata nel settore della ristorazione o in quello linguistico (traduttori e insegnanti). Alcuni di loro ce l’hanno fatta ed hanno raggiunto i propri obiettivi, ma credete che siano disposti a farsi da parte appena arriverete voi a cercare di soffiargli il lavoro? Di ristoranti italiani il Giappone è già stracolmo, e di insegnanti di lingua italiana ce ne sono più di quelli richiesti, in poche parole questi settori sono già saturi e la concorrenza è spietata. Questo significa che, anche se siete bravi, troverete molte difficoltà nell’avviare la vostra carriera, a meno che non abbiate le dovute amicizie (si, anche in Giappone la “spintarella” da parte delle persone giuste fa la differenza).

    Se, nonostante la consapevolezza delle difficoltà che incontrerete, siete determinati ed avete un progetto concreto di trasferirvi in Giappone in un prossimo futuro, ascoltate questi consigli. Prima di tutto concentratevi sull’apprendimento di un’attività lavorativa, non importa quale, ciò che conta è che vi appassioni e possibilmente che sia richiesta dal mercato. Per avere buone possibilità di successo dovrete eccellere nella vostra professione.
    Partire subito in cerca di lavoro, senza agganci e senza esperienze dirette in Giappone, difficilmente vi porterà a risultati positivi, anche perché il visto turistico non vi permetterà di fare alcun lavoro. La cosa migliore è quella di iniziare frequentando una scuola di lingue in Giappone, in questo modo otterrete facilmente un visto che non solo vi permetterà di rimanere nel Paese per fini di studio, ma vi darà anche la possibilità di trovare un primo lavoretto part-time. I vantaggi sono innumerevoli, apprenderete la lingua in modo di gran lunga più efficace e rapido rispetto all’università in Italia, comincerete ad entrare in contatto col mondo del lavoro giapponese, e allo stesso tempo inizierete a costruirvi una rete di amicizie e relazioni che potranno tornarvi molto utili successivamente. L’unico vero ostacolo è che accedere a questi corsi costa molti soldi, dovrete pagare non solo la scuola, ma anche l’affitto e tutte quante le spese di sostentamento, prima di iniziare questa avventura avrete quindi la necessità di accumulare un po’ di risparmi. Superato il periodo di studio, che potrà durare da un minimo di sei mesi a qualche anno, vi troverete ad aver maturato una serie di conoscenze, esperienze e relazioni che vi daranno delle opportunità concrete di essere assunti ed ottenere il vostro meritato visto lavorativo.

    Come avrete capito raggiungere il traguardo non è una passeggiata, sono richieste buone dosi d’impegno e di fatica, ed in ogni caso il successo non è mai garantito, per questo motivo vi consiglio di pensare bene a tutto ciò che andrete in contro prima di lanciarvi in qualcosa di cui potreste pentirvi. Ci sono molti casi di successo e di italiani felicissimi della nuova vita che hanno intrapreso in Giappone, ma ce no sono anche altri che hanno fallito ed ora si trovano imprigionati in un Paese che non amano più e dal quale desiderano solo fuggire.

    Informazioni prese da: ItalianJapan.net
     
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    Shinigami

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    Prima che vada a lavorare io ci vorranno ancora 1 anno o 2 (se tutto va bene xD) però devo ammettere che non mi sono mai chiesto quali possano essere le difficolta che un italiano incontra nell'andare a vivere e lavorare in giappone. Per ora rimango dell'idea che conviene andarci solo in vacanza quando possibile :!ok:
     
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  3. Nexuss19
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    Un'amica lavorava in Giappone per via dell'azienda che aveva una filiare lì. Mi ha sempre detto ''te lo sconsiglio vivamente, i ritmi lavorativi che ci sono qui sono imparagonabili con altre parti del mondo''. Mi parlò anche delle reti di ''amicizie'' che è sempre meglio averle se si ha proprio l'intenzione di volersi trasferire, e mi parlava delle problematiche riguardanti il visto e anche lei consigliava di andare per un periodo di studio per apprendere la lingua e per vedere se ci si riusciva ad ambientare. Una cosa buona è che se vai per studiare la lingua non hai bisogno di alcun titolo di studio particolare, devi solo sborsare il denaro per la retta e l'affitto di una casa o di una camera presso i vari alloggi (si trovano facilmente, il problema è il prezzo elevato). Io personalmente ci andrei solo per vacanza non per lavoro, credo sarebbe troppo complicato per lo stile di vita che ho.
     
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    diego sabre ♥

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    Anch'io, personalmente, andrei in Giappone solo per visitarlo e, se dovessi stabilirmici per un periodo medio-lungo, vorrei poterlo fare come antropologa, quindi avere un appoggio dallo stato Italiano. Ora non so bene come funziona il lavoro di un antropologo, tuttavia non penso che venga mandata all'estero allo sbaraglio e che mi debba arrangiare in tutto e per tutto, altrimenti in Giappone sarebbe sì un bel problema! Lol.

    Tornando in topic: ho provato a contattare Andrea Secco, l'admin del blog dal quale ho tratto le informazioni, e mi ha detto che in Giappone ci sono sì altri ritmi lavorativi, ma che molti nipponici hanno orari abbastanza decenti, quindi vivere là può anche essere una bella esperienza costruttiva. Ovviamente non siamo dei veggenti e non sappiamo che cosa ci accadrà, tuttavia sono dell'idea che, come per qualsiasi cosa, bisogna essere convinti di camminare su un determinato percorso, altrimenti nella vita non si combina nulla e si hanno solo che delusioni. La cosa vale maggiormente per il Giappone che, come abbiamo letto, è assai dura riuscire a cavarsela.
     
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    Quando Dio mi creò, il diavolo si fece la croce

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    Io andrei li con un lavoro già in testa ivvero insegnate di musica. In Italia non mi sento realizzata in quanto penso che la musica sia poco considerata in un paese in cui è stata una buona parte artistica e il motivo per cui moltissime persone amino l'Italia e vengano a studiarci. Ma oh... L'Italia è così e essendo minorenne non potrei venire li tanto facilmente 😅

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    Kun

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    Ho un amico che insegna italiano in Giappone ed è felicissimo! Di tornare non se ne parla proprio, non si lamenta di nulla. Era il suo sogno da molti anni e sono 2 o 3 che vive lì
     
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