Sword Art Online

Trama: Kazuto Kirigaya è un amante di VRMMORPG (videogiochi di ruolo a realtà aumentata) e proprio per questa ragione è già pronto ad indossare il NerveGear (apparecchio in grado di "catturare" i movimenti del corpo per mandarli al proprio avatar all'interno del videogame) al momento del lancio di Sword Art Online. Le cose non vanno però come previsto, poiché i giocatori vengono "intrappolati" nel gioco dal creatore di quest'ultimo, poiché all'interno del NerveGear è presente un dispositivo in grado di uccidere il giocatore nel caso in cui morisse nel gioco o nel caso in cui qualcuno tentasse di rimuovere il NerveGear. inizia così una strabiliante avventura.

Premessa:Ed eccomi a recensire, finalmente, quest'anime. Ovviamente l'avevo già visto, diversi anni or sono, e proprio per questa ragione, essendo uno dei primi anime che ho visto, non mi sembrava corretta una recensione dettata dai ricordi, soprattutto dopo tutte le critiche che ho sentito contro quest'anime durante tutti questi anni. Ebbene, adesso, avendolo rivisto dopo qualche altro centinaio di anime, sono in grado di dire, senza più alcun sospetto, che coloro che hanno criticato quest'anime non ne capiscono un tubo di anime. Il mio giudizio non è peraltro soggettivo, è oggettivo. Quest'anime è uno dei must del suo genere, pertanto se lo critichi sei semplicemente un ignorante che ha guardato quest'anime attribuendogli generi che non sono i suoi e pertanto, guardando un anime di un genere che non piace, è normale che l'anime non piaccia.

Recensione:Dopo questa premessa, a parer mio doverosa, che genere di anime è Sword Art Online? Non è semplice da dire, l'elemento principale dell'anime credo sia il tentativo di far immedesimare lo spettatore nella storia, chiaro sin dall'inizio della storia, quando l'inquadratura è tale da far "credere" che sia proprio lo spettatore ad indossare il NerveGear. L'ambientazione potrebbe trarre in inganno, a parer mio infatti non si tratta di un ambientazione fantasy, ma proprio di un ambientazione "MMORPG", con un atmosfera in un certo qual modo "apocalittica", dato il fatto che i protagonisti rischiano continuamente la propria vita, sia "in gioco" che nella realtà, dato che non sanno cosa avviene al loro corpo nel mondo reale. Tenendo conto di tutto ciò l'anime, che a primo impatto potrebbe apparire un fantasy, assume così aspetti totalmente differenti dettati dallo sfocato confine tra realtà e gioco, divenendo così uno psicologico, un thriller, un sentimentale, ma mantenendo comunque la sua "facciata" d'avventura.

Il tentativo di far immedesimare lo spettatore è qualcosa che ho amato davvero, ogni puntata non è infatti mai banale, ed ogni singolo episodio, anche quelli che potrebbero sembrare inutili, mirano invece a "raccontare" allo spettatore TUTTO ciò che succede all'interno del gioco, e nonostante potrebbe sembrare impossibile, in appena 15 episodi vengono raccontati ben 2 anni di storia, perché anche in una singola frase potrebbe celarsi un riferimento a cosa sia successo in un determinato arco di tempo. E' proprio per questo che amo quest'anime, perché ho indossato il NerveGear, perché ho sofferto, mi son ferito, ho trionfato, ho perso il senno e ho gioito insieme a i personaggi di quest'anime.

In molti, anche tra chi adorano quest'anime, criticano le ultime 10 puntate di questa serie, reputandole stupide, inutili, accusandole di aver rovinato l'anime, di cambiare totalmente genere... Beh, devo nuovamente dissentire, i generi rimangono gli stessi, l'immedesimazione aumenta, il "thriller" aumenta, la suspence aumenta, l'unica cosa a diminuire è il "tempo" della storia e l'ambientazione. Gli ultimi 10 episodi raccontano principalmente degli episodi avvenuti nell'arco di una settimana, per cui è normale avvertire un brusco cambiamento di velocità della narrazione, ma bisogna tener conto che non si tratta di una seconda serie, ma di un finale ben congegnato, un finale che invece di essere superficiale e durare 20 minuti, introduce una nuova ambientazione e dura ben 10 episodi. Non posso affatto lamentarmi di questi 10 episodi proprio per questa ragione, chiunque si lamenterebbe considerandoli come una serie a sé stante, peccato si tratti invece di un elaboratissimo e bellissimo finale. Unica "mancanza" di questo finale è il fatto che chiunque si sia immedesimato nei personaggi ma non gliene può fregà di meno di Asuna, si sentirà più "leggero" dato il fatto che non si rischia più la vita, e troverà molte azioni insensate. Chi invece, come me, adora Asuna, si sentirà sì più leggero, ma angosciato, con la sensazione di doversi sbrigare a terminare l'anime perché così come Kirito deve effettuare una corsa contro il tempo, così noi cercheremo di vincere una corsa contro il tempo, e non potendola "effettuare" ci sbrigheremo a completare l'anime.