Cos'è un OTAKU

visto che tanti usano questo termine e non sanno cosa significhi

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1    
     
    .
    Avatar

    Dono

    Group
    Otaku
    Posts
    521
    Reputation
    +566
    Location
    Torre del greco/napoli/campania

    Status
    Offline
    Otaku è un termine della lingua giapponese che dagli anni ottanta è utilizzato anche per indicare le persone interessate in modo ossessivo a qualcosa, generalmente manga, anime, e videogiochi.

    In Italia, in Francia e negli Stati Uniti, il termine viene usato per indicare sia gli appassionati di fumetti e cartoni animati giapponesi, che le persone appassionate a qualcosa. Il termine non ha mai avuto il significato negativo avuto in Giappone, né è usato per indicare una persona monomaniaca o socialmente isolata. In Occidente otaku è generalmente affine a geek, nel peggiore dei casi è sinonimo di nerd o di devianza sociale.

    Otaku si riferisce anche all'influente subcultura, emersa in Giappone alla fine degli anni settanta, e connessa a questo fenomeno sociale del pop giapponese.

    Origine e significato del nome

    In giapponese la parola otaku significa la sua casa . Il termine è composto dalla preposizione onorifica o (お) e dal sostantivo taku (宅) che significa casa, dimora, a casa. Per estensione il termine è utilizzato anche come pronome di seconda persona onorifico quando ci si rivolge a qualcuno che non si conosce (un corrispettivo dell'italiano Lei), usato tra pari assume un significato ironico o sarcastico.
    Verso la fine degli anni settanta i disegnatori di anime e manga Haruhiko Mikimoto e Shoji Kawamori usavano chiamarsi a vicenda usando la parola otaku come appellativo sarcasticamente onorifico.La parola è pronunciata dal personaggio Lynn Minmay nell'anime Macross (1982) di Shoji Kawamori.
    Tra la fine degli anni settanta e i primi anni ottanta il termine si diffuse nel gergo degli appassionati di anime e manga come appellativo distintivo. Nel 1983 il giornalista Akio Nakamori scrisse Otaku no kenkyū (『おたく』の研究?), un saggio sullo stile di vita dei nerd che frequentavano il quartiere di Akihabara a Tokyo. Akio Nakamori utilizzò la parola otaku per distinguere le persone che condividevano la passione per i manga, gli anime, i videogiochi e i loro protagonisti.
    La forma recente del termine[9] si impose dunque negli anni ottanta, e si distingue dal primo significato essendo scritta solo in hiragana (おたく?) o katakana (オタク?), o raramente in rōmaji. La scrittura giapponese permette infatti di distinguere i due significati: お 宅 (otaku) è casa, mentre オタク (otaku) è la passione monomaniacale cui fa riferimento questo articolo. Pertanto, anche se molte persone anziane continuano a utilizzare il termine solo nella sua accezione originaria, nel giapponese moderno un otaku è un fan appassionato o ossessionato da un particolare tema, argomento o hobby. Il termine viene usato anche per identificare la subcultura che in Giappone circonda manga, anime e videogiochi.

    Nel 1989 Akio Nakamori, il giornalista che si era già occupato del fenomeno Otaku nel 1983, pubblicò un articolo su Tsutomu Miyazaki, un feroce serial killer ossessionato dagli hentai manga, che aveva violentato e ucciso quattro bambini di cui aveva anche mangiato parti dei corpi. Nell'articolo il mostro Miyazaki fu definito l'assassino otaku. Molti giornali giapponesi pubblicarono una foto impressionante della stanza del mostro, in cui erano ammassate migliaia di videocassette e fumetti che ricoprivano le finestre e le pareti fino al soffitto. Queste circostanze diedero al termine forti connotazioni negative e in Giappone, durante gli anni novanta e per buona parte degli anni 2000, gli otaku furono considerati, nella migliore delle ipotesi, dei disadattati, comunque generalmente mal visti.
    Dagli anni 90 la subcultura otaku finì dunque sotto i riflettori dei media giapponesi e divenne argomento nel dibattito sulla gioventù giapponese. Probabilmente per i riferimenti alla casa contenuti nel termine e per la fama di emarginati e disadattati, negli anni 2000 gli otaku sono stati associati anche agli hikikomori e ai NEET.L’insorgere del fenomeno Hikikomori in Giappone. da "The sociological review" cit. in www.sowith.com, 2008
    Nel 1990 il sociologo tedesco Volker Grassmuck aveva descritto gli otaku come dei feticisti dell'informazione. Nel 2000 l'artista giapponese Takashi Murakami ha dichiarato di riconoscere nell'estetica otaku una manifestazione culturale, sotottovalutata e ingiustamente disprezzata, che rispecchia il nuovo Giappone. Secondo lui la discriminazione degli otaku è simile a quella perpetrata nei confronti degli hinin in epoca Edo, ed è un retaggio della struttura gerarchica e discriminatoria di quel periodo della storia del Giappone che continua e caratterizzare la moderna società giapponese. Nel 2001 lo scrittore statunitense William Gibson ha definito gli otaku ossessivamente appassionati, più interessati all'accumulo di informazioni che di oggetti. Nel 2005 il Washington Post ha raccontato la ghettizzazione degli otaku di Akihabara, e nel 2006 la rivista Wired ha descritto un otaku senza connotazioni negative o asociali, come un elegante geek ossessionato da una passione.

    I tipi di Otaku

    SPOILER (clicca per visualizzare)
    800px-Itasha_Corticarte_Apa_Lagranges_-_Shinkyoku_S%C5%8Dkai_Polyphonica


    Gli otaku si suddividono in diverse categorie a seconda degli interessi specifici, ma la parola può essere collegata a qualunque mania, hobby, passione o ossessione: ci possono essere otaku della musica, delle arti marziali, della cucina e così via. Nel senso monomaniaco si utilizzano spesso nomi peculiari, per esempio un otaku malsano è un kimo-ota (contrazione di kimoi otaku).

    Questi alcuni tipi di otaku:

    * Akiba-kei (秋葉系?), che trascorrono molto tempo nel quartiere di Akihabara a Tōkyō e sono ossessionati principalmente da anime, idol e videogiochi.

    *Anime otaku o aniota, maniaco degli anime.

    *Cosplay otaku, maniaco del cosplay.

    *Figure moe zoku, collezionisti di PVC Figure (Staction figure realizzate con Cloruro di polivinile).
    Gēmu otaku, maniaco dei videogiochi.

    *Itasha (痛 车?), è la mania di decorare le automobili con i personaggi, prevalentemente ragazze cute di anime, manga o videogiochi. Gli Itasha otaku frequentano luoghi come Akihibara a Tokyo, Nipponbashi a Osaka, e Osu a Nagoya. Le manie per le decorazioni di moto e biciclette sono chiamate rispettivamente itansha (痛単車?) e itachari (痛 チャリ?).

    * Manga otaku, maniaco dei manga

    * Pasokon otaku, maniaco dei pc

    * Wota (precedentemente idol otaku), maniaco delle idol.

    Esistono anche otaku donne, che nel 2008 frequentavano Otome Road, una strada del quartiere Ikebukuro a Tokyo, o il bar Edelstein, sorto nel 2007 a Shibuya, e ispirato all'omonimo manga culto del 1970 ambientato nei primi anni del XX secolo in un collegio in Germania.
    Le passioni e gli interessi specifici degli otaku alimentano un vasto e diversificato mercato di oggetti di consumo, ad esempio, tra la grande varietà di elementi che caratterizzano una tipica stanza di otaku, possono esserci i dakimakura, grandi cuscini da abbracciare su cui sono stampate le immagini delle protagoniste di anime, manga o videogiochi.

    io sono un Aniota
     
    .
  2. Salatino
         
     
    .

    User deleted


    Personalmente mi ritengo un otaku in generale, non ho passioni specifiche, non amo particolarmente i cosplay o le idol (anche se ce ne fossero in Italia); anzi se proprio dovessi prendere la palla al balzo passatami dal post, mi definirei più un geek, amo infatti anche i vdg e boardgames oltre agli anime ed ai manga.
    Solidarietà ai ragazzi giapponesi che purtroppo sono costretti a vivere una società tristissima come la loro, che vede, dal 1990, la soglia dei suicidi non scendere sotto i 30mila casi annui.
    Mi rendo conto che oltre alla concorrenza sociale, c'è anche il pregiudizio sull'essere otaku, cosa che da noi non è molto accennata, ma che da loro è diventato un vero peso per quei poveri amici che come noi hanno queste passioni.
     
    .
  3.      
     
    .
    Avatar

    Dono

    Group
    Otaku
    Posts
    521
    Reputation
    +566
    Location
    Torre del greco/napoli/campania

    Status
    Offline
    Salatino hai assolutamente ragione in giappone anche se gli otaku sono molto conosciuti nn sono altrettanto apprezzati.

    Comunque io sono tra gli Aniota hahahahahahaha
     
    .
2 replies since 21/12/2013, 15:37   1269 views
  Share  
.
Top