PREAMBOLO DELL' AUTORE

a cura di lone wolf97

Dalla conoscenza della storia è impossibile prescindere. Gli uomini hanno avuto sempre necessità di conoscere il loro passato, di capire, attraverso esso le loro radici. Anche nelle civiltà “senza scrittura” il racconto dei fatti storici è stato spesso affidato alla tradizione orale, alle poesie o ai canti, unici media in grado di salvare la memoria storica dalla cancellazione. L’esercizio del mestiere di storico non porta ad altro che a capire “la vita prima di noi” per capire meglio “la vita, quale noi, qui e adesso, la viviamo”. Eppure esistono e sono esistiti contesti storico-politici in cui il ruolo del passato affidato alla storia è ed è stato emarginato, discusso, se non addirittura cancellato. Bruciato (*) perchè dalle fiamme doveva, secondo i fautori della nuova ideologia, simbolicamente risorgere una nuova civiltà, come la leggenda della fenice risorta dalla sue stesse ceneri precedentemente arse. Se vi immergerete nella lettura di Identity Escape e ovviamente della società nella quale questa fiction è ambientata vi potrete subito accorgere che in suddetta società il ruolo della storia è stato cancellato, ma tale cancellazione, a differenza di quanto si potrebbe pensare, non è avvenuta tanto per decreto governativo o per propaganda mediatica, ma per stessa volontà collettiva della popolazione che ha deciso di archiviare il suo passato costellato di guerre, conflitti sociali e civili e crisi economico-finanziarie dovute al sistema economico liberal-capitalista e globalizzato che esistevano dapprima negli stati nazionali e che adesso, con l' avvento di un'unico stato mondiale, vi è stata la possibilità di sopprimerle. Tutto ciò, adduce, nella mente di chi legge, al pensiero unico che tale società sia utopica e che il desiderio ipotetico della sua realizzazione sia il fine ultimo dell' umanità. Tutto ciò, effettivamente, se si realizzasse segnerebbe un grande progresso civile dell' uomo sociale e civilizzato, eppure anche nel "Superstato" mondiale coesistono e sopravvivono ai danni dei singoli individui forme di oppressione ed emarginazioni più o meno latenti e celate le quali hanno spianato la strada a nuovi modelli di socializzazione, di educazione e anche di riproduzione. Sì perchè, ovviamente, se lo sviluppo della tecnica, della metodologia e dell' innovazione scientifica hanno reso possibile la fecondazione umana, tramite embrioni, extrauterina allora il ruolo assunto precedentemente dalla famiglia diventa retrogrado e inutile e deve essere cancellato dalla memoria collettiva lasciando spazio a nuove forme di apprendimento sociale più allargate, magari attribuendo ai vocaboli affettivi di "madre" e "padre" un valore negativo in quanto espressione di una vecchia civiltà. Inoltre, sempre per criterio meritocratico e allo scopo di conservazione della società, i governanti del "Superstato" attribuiscono particolare importanza allo studio delle teorie della psicoanalisi inaugurate da Sigmund Freud e poi sviluppate dai suoi allievi, tra i quali Jung, ma a tale studio viene aggiunto l' esercizio pratico e l' applicazione di tali nozioni, per cui risulta dannoso, per la nuova società, che individui singoli affetti da disturbi antisociali di personalità oppure con sviluppo dell' "ego al primo stadio" (**) siano lasciati liberi di sopravvivere in una società che fa della meritocrazia, dell' ordine, della comunità sociale e della razionalizzazione i propri vanti ("Comunità, Rigore, Stabilità" sono, come è stato precedentemente accennato, i motti della società di Identity Escape unito al senso di comunità sociale riassumibile nella frase "ognuno appartiene a tutti"). Infine, all' interno di questa fiction, assisterete a un dualismo e al conflitto tra l' individualismo dell' "io" soggettivo (***) e il "noi" della società collettivista, tra l' utopia tecnico-scientifica e tecnologica e la distopia della cancellazione dei valori umani e siceri, quali la pietas umana. Spero di non avervi annoiato con tale introduzione e vi auguro una buona lettura.